MESSAGGIO
A TUTTI I GIOVANI DEL MONDO DAL VI FORUM INTERNAZIONALE DEI GIOVANI
Caritas
insieme TV il 6 settembre scorso Luca Brunoni e Cristina Vonzun, i due rappresentanti
ticinesi al Forum, hanno raccontato la loro esperienza che sarà pubblicata
sul prossimo numero della rivista. Parlando delle prospettive nate da questo
Forum, hanno sottolineato l'importanza del testo conclusivo come spunto di riflessione
ma anche di lavoro. Lo pubblichiamo qui di seguito integralmente.
Noi, giovani rappresentanti delle nostre diverse comunità, uniti
nella stessa fede, ci siamo riuniti per condividere l'esperienza e la bellezza
della nostra vita cristiana. Come partecipanti al VI Forum Internazionale dei
Giovani abbiamo apprezzato la diversità delle nostre culture, riunite
in un'unica Chiesa in occasione della XII Giornata Mondiale della Gioventù.
Ognuno di noi è una lettera di Cristo; raccolti insieme desideriamo comunicare
a voi con questo scritto quanto in Cristo abbiamo vissuto.
Il Santo Padre ci ha invitati con le parole di Gesù: "Venite e vedrete".
E noi siamo venuti e siamo stati testimoni della condivisione di una ricchezza
straordinaria e infinita: il grande amore di Dio per tutti. Dio ci ama così
come siamo e il suo amore c'insegna come amare tutte le persone che ci stanno
accanto, ad immagine di Cristo.
Ognuno di noi è responsabile della costruzione del Regno di Dio nel mondo
d'oggi. Ognuno di noi ha una missione da compiere e nessuno può fare
la nostra parte. Tutti dobbiamo rispondere alla chiamata di Gesù che
c'invita ad incontrarlo. Ma dove abita?
Cristo è vivo e presente specialmente nelle persone povere e sole. Sono
i profeti senza voce del nostro tempo. Attraverso di loro Gesù continua
a chiederci: "Che cosa hai fatto tu per me?". E noi ci chiediamo:
"Come rispondiamo al suo invito ad essere testimoni di speranza, amore
e di solidarietà nel mondo e nella Chiesa?".
Siamo giovani, vogliamo vedere un mondo e una Chiesa rinnovati. Ma non possiamo
cambiare il mondo senza cambiare noi stessi. I frutti della ricchezza di cui
siamo eredi dipendono dal nostro impegno, dalla preghiera e dalla nostra umiltà,
manifestati nella vita di tutti i giorni. Questa testimonianza deve cominciare
adesso. Se vogliamo essere la Chiesa del futuro dobbiamo essere la Chiesa d'oggi.
Con il nostro impegno e la nostra fede, con la generosità e l'aiuto dei
nostri fratelli consacrati che ci accompagnano nel cammino spirituale, e soprattutto
con la grazia di Dio noi, giovani di oggi, possiamo partecipare alla costruzione
del Regno di Dio sulla terra.
Vogliamo dimostrare al mondo il nostro impegno con un segno semplice, pubblico
e significativo. Proponiamo ai giovani di farsi servi di Cristo e d'impegnarsi
per la pace fin da ora e specialmente nell'anno 2000. Compiamo gesti di pace
e ogni altro tipo di azione che spinga i popoli ad un atteggiamento che favorisca
il dialogo ed escluda la violenza ed il conflitto.
Nei tre anni che ci separano dal terzo millennio, meditiamo sull'unità
della Trinità come un segno dell'unità che desideriamo tra le
Chiese del mondo. Ci affidiamo a Maria, esempio vivente di disponibilità
e di generosità nell'annuncio della Buona Novella di Gesù Cristo.
Siamo venuti e abbiamo visto, ora è il momento di andare e annunciare!
Palaiseau, École Poytechnique, 18 agosto 1997